Tela acrilica cm 150x250. pitt.Ornella da Gaggiano (MI)

 

 

Questa ballata, č stata composta ed eseguita, appositamente da Trincale in omaggio a Gaggiano (MI), e al suo giornale locale -Il Ponte- negli anni 1988-90. Anni in cui, e per circa dieci anni, Trincale ha risieduto in questo splendido paese, dove ancora gli abitanti, riescono a conservare  le radici della loro storia e la cultura dei loro avi, grazie all'opera di operatori culturali, quali i fondatori e direttori del Ponte, che diedero a Trincale, gli elementi storici del fatto, accaduto nel 1800, e dal quale č nata la ballata, illustrata nei quadri del cartellone, disegnato da una stessa collaboratrice del giornale -il Ponte-

LA ballata del Cuda

Quando i carabinieri andavano a cavallo

 

e quando a Milano si andava per Naviglio,

 

quando respiravamo senza lo "sballo"

 

e i campi coltivavan da padre in figlio,

 

a Vigano Certusėn

 

han masāa el sacrista cul sapėn.

 

Il Codega abitava con la sorella Rosa

 

tra l'osteria del Gerli e la piazza contrada

 

e passa notti insonni pensando a quella cosa

 

per diventar pių ricco, sempre che ben gli vada.

 

Ma di sotto il campanōn

 

gli portō sfortuna el gatt striōn.

 

 

Anche per fare il ladro ci vuole professione.

 

ma il Codega non era fatto per il ladrone,

 

cosė quello che facile sembrato era

 

al calzolaio costa trent'anni di galera.

 

E l'ingordo per pių soldo

 

quasi perde la sua libertā.

 

 

Notte di luna piena, risuonan nella via

 

dei passi frettolosi con folli intendimenti

 

che violano la chiesa e dalla sagrestia:

 

vengono rubati gli ori e i sacri paramenti.

 

E quel grande fagottōn

 

poi nel fosso lo nasconde quel ladrōn.

 

 

 

Codega si assicura, le porte sono chiuse

 

perché nell'ombra vide qualcosa che si č mossa

 

poiché nella sua mente le idee son confuse

 

se ne ritorna a casa con passi pių di corsa.

 

Ma tiene il dubbio, pace non ha

 

che qualcuno l'ha potuto palesar.

 

 

Dubbi per il sacrista sollevano la gente

 

 

mentre che il poveraccio non c'entra proprio niente

 

cosė per discolparsi, tra il raccontar per dire,

 

quel nascondiglio un giorno si venne a scoprire.

 

E in paese giā si sa

 

che il ladrone prima o poi si scoprirā.

 

Quel peso di paura non regge il calzolaio

 

cosė si mette in atto il suo pių grosso guaio:

 

di notte tempo ammazza quel povero sacrista

 

credendo eliminare il testimone a vista.

 

E dormi Rosa che il fratelėn

 

ha masāa el sacrista cul sapėn.

 

Ma in quella notte orrenda di luna calante

 

fu visto dai Torriani fittavoli vegliante,

 

cosė che interrogato per quei fattacci neri

 

il Codega confessa tutto ai carabinieri.

 

 

Trent'anni di galera lui venne condannato

 

e poi nel ventiquattro ritorna liberato,

 

quel "Cuda" pių la gente non se lo ricordava

 

mentre la filastrocca un libro raccontava...

 

A Vigano Certusėn

 

han masāa el sacrista cul sapėn.

 

 

 

 

 

 

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