QUESTA E' la traduzione, non proprio
"perfetta" dell'articolo
Il
trovatore in piazza
Milano-
Per 46 anni Franco Trincale ha cronicizzato la storia
italiana attraverso
le canzoni.Dalle sommosse che hanno accompagnato le
riforme siciliane del
dopoguerra, attraverso decenni di terrorismo,corruzione
politica e la riapertura
del teatro dell’opera La Scala, Trincale ha strimpellato
scandalo e satira
dal suo palco improvvisato in piazza del Duomo, diventando
un’istituzione
locale.
Adesso quasi settantenne, Trincale sta cercando un erede
per diventare,
come ultimo cantastorie di milano, una figura distintiva
che ha unito il
cantante folk con il banditore di paese ed era una
istituzione nelle fiere
di campagna e nelle piazze di città cantando
vigorosamente le notizie della
giornata in rima. La professione che un tempo era fiorente
ha visto diminuire
i suoi numeri rapidamente nell’epoca delle comunicazioni
di massa. Così
per contrastare l’estinzione di questa tradizione,
Trincale ha dato inizio
questo mese a un corso per insegnare alla nuova
generazione l?arte di mettere
una storia in musica. Dovete iniziare con i fatti, poi
scavare in essi
e toccare il cuore delle emozione, ha detto seriamente
Trincale alla sua
prima classe, una dozzina di allievi la maggior parte dei
quali sui vent’anni.
d’ora in poi leggete attentamente i giornali; anche l’argomento
più insignificante
può colpire un punto che tocca nel profondo le persone.
Trincale, che canta da tenore con un incedere ritmato e
vario, era al lavoro
il giorno in cui l’agente segreto italiano Nicola
Calipari è stato ucciso
dai soldati americani in Iraq mentre scortava la reporter
Giuliana Sgrena
verso la libertà. Ha tirato fuori dalle tasche dei
foglietti spiegazzati
sui quali aveva steso i suoi pensieri.Stava cercando le
parole giuste: Sgrena
piena, serena, costruite le ballate dalle rime, ha detto,
impartendo una
regola essenziale per diventare un buon cantastorie.
Regola n.2:mantenetela
semplice:la chiave è parlare di un qualcosa a cui la
gente reagirà ,regola
n3:mantenetela corta,volete impressionare il pubblico con
un verso solo.é
all’incirca quanto la gente ascolta quando passa, a
Milano, dice, la gente
non ha più tempo per ascoltare.
Nel 1959, quando ha lasciato la sua casa, Militello,
Sicilia, per il capoluogo
lombardo, un buon cantastorie poteva ancora riempire le
piazze e per cantare
una storia poteva impiegare anche un’ora.
Condividendo le radici medievali con giullari e acrobati,
la funzione sociale
del cantastorie era molto più ricca:l’intrattenitore
come disseminatore
di cultura così come un informatore di eventi correnti.
Trincale, che ha
performance fisse tre volte a settimana in piazza del
Duomo, lavora ancora
con i trucchi del mercato: tele dipinte con la
riproduzione delle trame
delle canzoni in stile fumettistico vengono esposte ad
ogni performance.
("mi sento nudo senza di loro" ha confessato
alla classe), il cantastorie
portava notizie di posti vicini, ampliando gli orizzonti
della gente di
paese, ha detto Tito Saffioti, esperto di musica
popolare.Ne ha descritto
la figura come una specie di giornalista.Prima della
televisione, per le
persone illetterate che vivevano in piccoli paesi, il loro
unico giornale
era la voce del cantastorie, ha detto.Le ballate
alternavano ricercate strofe
che raccontavano imprese leggendarie e miti alle turgide
ricostruzioni di crimini
passionali:prostitute uccise sul lavoro, mariti gelosi che
colpivano violentemente
le loro mogli.Secondo le notizie riportate, circa 300
cantastorie lavoravano
ancora dopo la seconda guerra mondiale;nel 1991 un
censimento ha riportato
che ne sono rimasti 40.Oggi ce ne sono una manciata.
Trincale, che dice
di non aver avuto una formazione professionale, è
considerato uno dei migliori,
in parte perché è riuscito a rimanere contemporaneo. Ha
l’abilità di interpretare
lo stato d’animo della popolazione, ha detto Geppino
Materazzi, l’organizzatore
del corso, il cui obiettivo, ha spiegato, non era
resuscitare la nostalgia
di un’arte morente, ma di stimolare un approccio
dinamico per esprimere
il presente
Il repertorio di Trincale, di
circa 1200 canzoni, delle quali un quarto in
dialetto siciliano, si è sviluppato durante alcuni
anni tra i più turbolenti
nell’Italia del dopoguerra. Stava equamente a casa
a cantare nelle fabbriche
ai festival o davanti al Duomo, scansato dall’elite
impellicciata. E mentre
le sue idee politiche volgevano a sinistra, è stato
un aspro critico degli
stessi leader del Partito Comunista. Sa che le sue
tematiche pungenti non
sempre gli hanno avvantaggiato la carriera, ma non
farebbe altrimenti.
So che se canto "o sole mio" i cinesi
compreranno i miei cd anche se non
li capiscono, ma devo guardarmi allo specchio la
mattina ha detto.Una canzone
sulla sospetta morte di un anarchico che è caduto
dalla finestra di una
stazione di polizia portò Trincale in tribunale nei
primi anni "70-era stato
accusato di diffamazione perché la giuria si è
resa conto che stava dando
voce al sentimento popolare, ha detto. Gli avvocati
del primo ministro Silvio
Berlusconi ,che è stato implicato in parecchie
investigazioni per corruzione-
sostenevano qualche anno fa che le canzoni di
Trincale (ha scritto su Berlusconi
abbastanza per farne un cd) erano un motivo per cui
il primo ministro non
potesse avere un giusto processo a milano. Gli
avvocati di Berlusconi hanno
presentato a Trincale l’accusa di vendere
materiale diffamatorio’ di intrattenere
rallegrando le folle con ,esibizioni diffamatorie,
creando così un’ambiente
ostile.. Ma Trincale non è tutta rettitudine da
buon samaritano.(modo di
dire che ho tradotto un po a caso).Dopo anni di
esibizioni sulle strade,
ha sviluppato un’anima carnivora.(carny?) Ha
spiegato agli studenti come
lavorarsi la folla, scaldandola finchè non è il
momento di impostare la
vendita, nel suo caso un cd di musica che ha
prodotto in casa ,se non vendi
non mangi, ha detto. ‘vi dico il valore;se
comprate questo cd state finanziando
la cultura popolare senza intermediari, ha detto
Trincale ai suoi studenti
divertiti. state sponsorizzando la libertà. Un
altro lancio: i cd possono
essere ordinati sul suo sito
web:www.trincale.com.Pur rifiutandosi di entrare
nei particolari Trincale ha detto che essere un
cantastorie è ancora una
vocazione potenzialmente lucrativa. è in questo
modo che ho comprato la
mia casa, ha detto. Adesso vuole vendere i suoi
archivi per 120 mila euro
a un consiglio cittadino o una fondazione per creare
un museo.I lati negativi
del mestiere sono stati ,ottenere i permessi e le
licenze,il maltempo,
la mancanza di una pensione e le periodiche molestie
della polizia.
Daniela Napoletano, una ventinovenne studentessa di
filosofia che frequenta
il corso ha detto di non essere sicura di vedersi
presto a cantare sulle
strade,non so se siamo soltanto testimoni o possiamo
portare avanti questa
professione,ha detto.,sono venuta per conoscere
meglio la tradizione e
perché è un importante testimone per la storia.
Fine:)
a presto,Laura
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